Astana Qazaqstan, Gianni Moscon è pronto a ripartire: “Se sono ancora in gruppo è perché non ho voluto mollare”
Dopo l’anno più buio della sua carriera, Gianni Moscon vuole il riscatto nel 2023. La grande prestazione alla Parigi – Roubaix 2021, chiusa in quarta posizione, aveva spinto i tifosi italiani ad aspettarsi molto dal trentino al suo primo anno in Astana Qazaqstan, finalmente libero di fare il capitano nelle corse a lui più adatte. Il Covid e un’infezione batterica al sangue lo hanno, però, tenuto lontano dalle corse e dai piani alti della classifica per molto tempo, con il morale che andava sempre più in giù. Il trentino, però, adesso è pronto a rilanciarsi nella nuova stagione.
Il classe 1994 ha provato a riassumere così la sua stagione sulle pagine di L’Adige: “Quando le gambe girano, puoi anche non avere la testa, ma quando le gambe proprio non vanno, anche la testa finisce con il fare la stessa fine […] Quando sparisci dalle classifiche, quando non vai, la gente pensa che è perché non ti alleni, ma non è sicuramente il mio caso“.
“Ho contratto il Covid ad inizio stagione e sono stato male – ha aggiunto – Tre settimane con la bronchite, poi una stanchezza costante e dolori alla muscolatura, che nn mi hanno più abbandonato. Più mi allenavo e più mi stancavo. Non riuscivo a recuperare e le corse erano diventate un calvario“.
La sua rincorsa verso il 2023 comunque è cominciata già a settembre, quando è tornato alle gare riuscendo ad ottenere qualcosa: “Sono rientrato ad inizio settembre, con pochi chilometri di allenamento nelle gambe, e sono riuscito a conquistare qualche piazzamento. La mia prima corsa al rientro è stata la Coppa Bernocchi. Ho chiuso dodicesimo. Nulla di che, ma credetemi che ero già contento, perché ad inizio stagione non vedevo neanche il traguardo“.
I mesi scorsi non sono stati comunque facili per l’ex Ineos: “A un certo punto mi sono detto ‘se non trovo una soluzione, se questo malessere persiste, nel professionismo non c’è posto per me’. Moralmente ero a terra. Spesso ero il primo a staccarsi in salita. Le prendevo da tutti, come si suol dire. Credetemi è umiliante […] In cuor mio sapevo che qualcosa doveva esserci, per questo sono andato da venti medici diversi e non è stato facile descrivere quello che avevo […] Se sono ancora in gruppo è perché non ho voluto mollare, perché sapevo che non era quello il mio livello“.
Adesso, però, tutto è pronto per il 2023 di cui sono già stati fissati gli appuntamenti principali, con l’esordio al Tour Down Under e poi Parigi – Roubaix e Giro d’Italia come obiettivi principali: “Essere tornato ad allenarmi bene, a provare buone sensazioni, è già una grande cosa per me […] Nel 2023 proverò a fare tutto quello che avrei dovuto e potuto fare nella scorsa stagione. Ora siamo in ritiro con la squadra in Spagna, a Calpe. Per me la stagione inizierà presto, prima del solito, perché devo recuperare il ritmo gara“.
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